La Plicometria

Il plicometro è uno strumento medico manuale che consente di valutare la massa corporea in un soggetto, mediante misurazione delle pliche cutanee.

Come funziona il plicometro?

Il plicometro assomiglia a una pinza ed è dotato di una scala graduata che misura la distanza tra le due estremità. La plica cutanea da misurare va presa tra pollice e indice e poi afferrata con il plicometro che deve essere impostato in modo da esercitare una pressione costante di 10 g/mm2, trascorsi due secondi si effettua la lettura. È importante che il plicometro venga ben utilizzato al fine di escludere errori di misurazione.

Come si esegue l’esame plicometrico
La plicometria è l’esame, pratico che offre misurazioni affidabili. Inoltre, dà informazioni sulla regione corporea da cui è stato preso il grasso.
La misurazione delle pieghe della pelle (pliche) viene effettuata con il plicometro, che viene utilizzato per pizzicare diverse aree della pelle e determinarne lo spessore.
Utilizzando un pollice e indice dunque si va a sollevare una piega di pelle cercando di non portare con sé anche i tessuti sottostanti (muscoli).
A questo punto si misura la distanza tra le due pinze del plicometro espressa in millimetri. Una volta effettuate queste misurazioni, esistono diversi metodi per determinare la percentuale di grasso corporeo.

Plicometria: quando effettuare il test plicometrico?
La tecnica per effettuare correttamente una plicometria risulta essere abbastanza semplice, seppur necessiti di precisione. Dopo aver “scollato” con le dita (pollice e indice) la plica di tessuti da analizzare, questa viene “pinzata” con lo strumento (bloccato tra le punte) e quindi misurata nel suo spessore.
I valori ottenuti vengono successivamente elaborati grazie a un’equazione matematica utile a ricavare le percentuali di massa grassa e magra. Nella misurazione della plica vengono inclusi:

  • Pelle (epidermide e derma).
  • Ipoderma (tessuto adiposo).
  • Pochi liquidi sottocutanei, la maggior parte dei quali tende a defluire negli spazi circostanti.
    Per questo motivo sarebbe buona norma effettuare la plicometria in un momento di costante idratazione, evitando ad esempio di eseguire l’esame subito dopo un allenamento

Le sedi anatomiche dove è possibile eseguire una misurazione risultano essere:

  • Plica tricipitale: circa a metà tra spalla e gomito, si prende pelle in linea verticale ma sulla zona posteriore del braccio.
  • Plica pettorale: per gli uomini si sceglie la misura a metà sulla linea tra ascella e capezzolo (per le donne circa a un terzo della stessa distanza).
  • Plica ascellare: si misura all’altezza del processo xifoide dello sterno, in senso verticale subascellare.
  • Plica sottoscapolare: circa due centimetri sotto l’angolo inferiore della scapola, si misura sollevando una plica in senso diagonale.
  • Plica soprailiaca: sopra la cresta iliaca, si solleva la pelle in senso diagonale.
  • Plica addominale: si misura a pochi centimetri dall’ombelico, in senso verticale.
  • Plica sulle cosce: si sceglie una plica immaginando una linea verticale centrale sopra la coscia.

Avvertenze: le informazioni contenute in questo articolo non intendono sostituirsi in nessun modo a parere medico o di altri specialisti. L’autore declina ogni responsabilità di effetti o di conseguenze risultanti dall’uso di tali informazioni e dalla loro messa in pratica. L’allenamento con sovraccarichi, a corpo libero, con i kettlebell, con il trx, e con altri attrezzi può causare infortuni, si consiglia pertanto di prestare la massima attenzione e di eseguire esercizi e metodologie adatte al proprio livello di forma. Consultare il proprio medico di fiducia prima di intraprendere qualsiasi forma di attività fisica o regime alimentare.

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