Il meccanismo di accumulo ha privilegiato il grasso perché a parità di peso è doppiamente energetico rispetto agli zuccheri (9 calorie per grammo contro 4) e perché l’immagazzinamento degli zuccheri comporta una ritenzione notevole di acqua (insieme ad ogni grammo di zucchero vengono trattenuti circa 3 grammi di acqua) che renderebbero il peso di tali riserve insostenibile.
Questa capacità di immagazzinare energia è attiva a tutt’oggi, per cui quando viene introdotto più cibo del necessario, l’eccesso viene trattenuto negli adipociti.
È il primo passo verso l’obesità.
I danni conseguenti all’obesità riguardano i sistemi cardiovascolare, respiratorio, digestivo, scheletrico e metabolico. L’insorgenza di ipertensione e l’aumento dei livelli di colesterolo sono curabili spesso con la sola riduzione del peso corporeo ed il diabete di tipo 2 si attenua o regredisce col semplice ritorno al peso fisiologico se si interviene ai primi sintomi.
VALUTAZIONE DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA
La composizione corporea ideale vorrebbe una percentuale di grasso del 12-13% per l’uomo e del 20-22% per la donna e tale dovrebbe essere mantenuta nel corso della vita.
Queste percentuali includono due distinte frazioni di grasso: quello essenziale (presente in vari organi: rene, cuore, fegato, muscoli ecc.) e quello di deposito.
Nella donna la frazione di grasso essenziale è maggiore (seni, glutei, fianchi) e si accumula durante la pubertà. Per questo motivo la percentuale di grasso totale è diversa nei due sessi (grasso essenziale nell’uomo 3%, nella donna 12%).
Tra i tanti metodi per la valutazione della composizione corporea, possiamo trovare la PLICOMETRIA ottenuta con uno strumento, il plicometro che misura lo spessore del grasso sottocutaneo in diverse sedi.
Attraverso formule e indici ben precisi si ottiene un risultato ampiamente attendibile e di facile esecuzione.
